Per uno studio dei gruppi su Facebook

Riccardo Esposito – La costante implementazione del web (vedi ad esempio l’avvento del Web 2.0) e l’ottimizzazione dei collegamenti ADSL hanno permesso uno sviluppo ormai smodato di tutte quelle applicazioni relative alla creazione e gestione dei social network on line. E la cosa non appare per nulla strana: comodo è, infatti, avere un punto di riferimento da condividere con gli amici sparsi per il mondo, così come è divertente pubblicare il proprio profilo ed aspettare che qualcuno ci contatti per stringere amicizia. In alcuni casi, poi, la nostra opera di networking si può rivelare addirittura necessaria per portare avanti i nostri affari, soprattutto se siamo impegnati nel campo delle pubbliche relazioni o dobbiamo sponsorizzare un prodotto (materiale o immateriale che sia). Il 2003 è stato l’anno in cui è iniziata la diffusione di massa dei siti dedicati al social network e oggi sono innumerevoli i servizi messi a disposizione per soddisfare le esigenze più disparate; tra i più famosi appare giusto ricordare Linkedin, Orkut (lanciato da Google nel 2004), aNobii, Flickr (dedicato soprattutto alla condivisione di materiale fotografico), Del.icio.us, Digg (catalogabili come social bookmarking) e i due più gettonati, MySpace e Facebook.

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